Pianta perenne rizomatosa di origine australiana, forma ampi cespi di foglie color verde, verde-grigio, nastriformi e arcuate. In primavera-estate produce sottili fusti scuri, ramificati e pelosi, alti fino a 1-1,5 m, al cui apice si aprono i fiori, tubolari e allungati, coperti da fitta peluria porpora, rossa, arancio, gialla o verde che racchiude piccole corolle chiare. La forma dei fiori ricorda le zampe del canguro (il nome comune della pianta).
Consigli di coltivazione
Non resiste al freddo: risultano pericolose temperature di 0 °C. Si coltiva quindi in piena terra solo nel Sud, in vaso (anche come pianta da appartamento) nel Nord, ricoverando la pianta sul pianerottolo d’inverno. Con la cattiva stagione può perdere la parte aerea. Assai poco esigente: bastano un substrato leggero e molto ben drenato, annaffiature all’occorrenza in estate, poco concime organico in primavera.
Da non dimenticare
La pianta, il cui nome comune “zampe di canguro” deriva dalla forma dei fiori, trova in genere impiego come sfondo nelle aiuole, o come bordura (per questo utilizzo sono da preferire le cultivar compatte, che non superano i 40-60 cm di altezza)
Zampa di Canguro - Anigozanthos: come e quando irrigare
Le Zampe di Canguro sono piante che vivono benissimo in clima estremamente secco e arido, ma l'assenza di acqua determina anche una fioritura molto scarsa o nulla. È bene irrigare, senza esagerare, per tutta la bella stagione, fornendo acqua quanto basta per mantenere il terreno umido senza creare ristagni. In vaso bisogna irrigare ogni volta che il terreno si asciuga (e assicurarsi che ci sia un buon drenaggio che permetta all'acqua di scolare bene). Le annaffiature vanno poi sospese alla fine dell'autunno, non appena la pianta dà segni di disseccamento della parte aerea.
Per irrigare la pianta con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotarlo di una pistola multifunzione (getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua).
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità. Se la pianta è in giardino si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
In terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.
Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.